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Ferocior Ad Rebellandum

by Korrigans

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1.
Proemio 02:58
Lyrics taken from "Ad Urbe Condita Libri" (Tito Livio)
2.
Latium Vetus 06:39
Cantami o Diva di que' tempi remoti Di quando gli dei regnavano immoti Degli anni anteriori al culto bastardo Pria che la croce rendesse il mondo codardo Cantami oh musa di quegli antichi tempi Di popoli in arme e imperi possenti Di un popolo fiero e feroce altrettanto Dei lor trionfi e del loro schianto Ispirami oh musa tra i meandri della storia Incrostati dal sangue che ha sbiadito la memoria Dal vermiglio umore che tinse quella terra Riaffioran i segni di un'antica guerra Contro l'astro di Roma che ancor' era ascendente Del latium i popoli si opponevan fieramente Narrami oh musa di un di essi la storia Di guerrieri ribelli di cui s'è persa memoria Che regnavan dai Lepini alle paludi pontine Nel fianco dell'Urbe da sempre spine Narrami oh Clio della piana di Corbione Quando li Volsci accarezzaron l'illusione Di sconfigger l'esercito dell'Urbe imbolsito E poter vendicare l'orgoglio ferito Possa Melpomene prestarmi la sua voce Per poter enarrare questa storia feroce E se Clio vorrà il suo respiro instillarmi Vi racconterò di questi uomini in armi O Calliope!!! Del Latium l'historia Cantami ancora Co' tuoi racconti ricordiamoci Del crudele destino dei Volsci feroci Nelle brume del tempo tra storia e leggenda Ancor s'odono echi di battaglia tremenda Narrami o musa di Corbione la disfatta Della volsca legione il ricordo riscatta E narrami ora musa dell'ira di Marte Di leggendario eroe generato dalla Morte Di scellerata sfida lanciata al divino Che del suo stesso sangue seguì tristo destino Ora ascoltate oh stirpi del domani Possan gli dei armar le vostre mani E possan queste storie ispirare tutti voi E risvegliare in voi l'ardore degli eroi! Contra romanus eos bellabunt Ad gloriam Volscorum Nostros avos admonebunt Et extremam pugnam!
3.
Il Baluardo 04:56
Invocavam’ gli dei che mandasser’ un guerriero Di nobile stirpe e in battaglia feroce e fiero Quand'ecco dalle nebbie avanzare battagliero Dinanzi ai nostri occhi comparire uno straniero Neri i suoi capelli come il cocito i suoi occhi Di quasi cinque cubiti e con braccia come tronchi Da mille battaglie il suo corpo era marchiato Apparve al nostro sguardo come Eracle incarnato Di noi il più vetusto pria che costui parlasse A nom’ di noi tutti aprì la bocca e disse Parla o straniero dicci tosto chi sei Di dove provieni amico o nemico sei? Ed egli a gran voce,guardando tutti noi… "Guerrieri io vi dico dei Volsci sono amico Nell'Agro sono nato e di Roma gran nemico!" A udire il nom’ di Roma mi ribolle il sangue L’odio verso loro più di altri ci distingue Ancor non so chi sei,chi furon gli avi tuoi Ma se sei contro Roma allor’ tu sei con noi! "Il sangue mi ha chiamato a difender questa terra quella che si appresta sarà anche la mia guerra Da Volsco grembo son stato generato da seme divino io fui concepito Il tremendo Tànato più volte ho beffeggiato Da mille ferite son sempre guarito E se chiedi di mio padre sappi che ‘l signor dell'Ade!" Di divina aura risplende il tuo sguardo Ritengo fermamente tu sia il nostro Baluardo! Oh figlio di Ade,guida queste schiere anche tu sei delle nostre stirpi battagliere Possa il tuo sangue arriderci in battaglia E porre fine alla romana marmaglia! “Saturnia stirpe grande onor mi rendi Che Roma appestatrice nel fango affondi Le volsche schiere guiderò senza timore O avrem’ vittoria o avremo onore”
4.
Per nemiche terre un Veiento noi cerchiamo Epigono ancestrale di un culto molto arcano Dicon che i suoi occhi del fato apran le porte E che di ogni uomo può rivelar la sorte Egli sa sondare le divine volontà Alfin ci dirà se Roma mai cadrà Tra le fosche brume risposte noi bramiamo Dal vecchio un responso noi tutti aspettiamo Curvo ed affannato le viscere palpando Volgendosi incupito verso il nostro guardo “Ora vi dirò la divina volontà un culto bastardo gli dei sprofonderà verrà presto il tempo che Marte decadrà per mano di un culto che il mondo opprimerà” “Altro i miei occhi non vedono al momento Anche le Parche non san chi vincerà ma monito mi sento di dare a tutti voi siate ben accorti a non sfidar gli dei” Volsco sangue guidaci nelle crude avversità Volsco sangue guidaci a trovar la libertà
5.
Da Satrycum boscosa iniziamo l’avanzata Espugnerem Corbione mentre Roma è disorientata Cominciam questo viaggio in cerca di armamenti In un luogo dove forgian’ mirabili strumenti Armi potenti temprate con maestria per combatter dell’Urbe l’odiosa tirannia Lunga marcia aspetta l’esercito dei volsci Sotto stretta guida del sangue degli dei possa Saturno guidar nostra avanzata che la terra dei volsci sia presto liberata già contro il troiano Atina fu preziosa possa ancor la sua arte essere maestosa Per paludi salmastre e sotto cieli in tempeste Marciammo per boschi ed oscure foreste Storditi dal vento e fiaccati dal caldo Al seguito sempre del nostro baluardo Lungo il corso del Trerus seguiamo la via Passiamo Frabateria nuove acque seguiamo Nella valle di Cominium cauti entriamo Che Mefite ci sia benevola... Dal fondo della valle scorgevamo la città Di mura inespugnabili si cinge possente Che di emblema Saturnio si fregian’ fieramente Dinanzi ai nostri sguardi Atina potente Qui forgian’ tutt’ora armi degne di Vulcano Primi fra tutti il ferro a lavorare Discepoli armaioli dalla storia secolare “Oh grandi maestri ci occorre la vostra arte Il nostro nemico è la stirpe di Marte” Al nominare Roma si abbassaron gli sguardi Serpeggio terrore e orror per quei ricordi l’odiato oppressore era stato nei villaggi e dei segreti del ferro voleva i vantaggi nonostante che le genti furon torturate le arti del metallo mai furon rivelate “Ciò che mi racconti ricorda il mio passato Di quando il mio popolo fu tutto trucidato sul corpo ancora porto dei loro gladii il marchio fu sol per il mio sangue che ancor la terra calco ma oggi ti prometto e giuro sul mio onore che anche di Atina sentiranno il furore!” Negli occhi dell’anziano si accese la speranza con stretta della mano sancimmo l’alleanza ”Vedo nel tuo aspetto qualcosa di divino la tua fama è nota ben oltre l’agro pontino Non siam grandi guerrieri ma abili armaioli Vi forgerem dell’armi da impallidire Giove” Si accendon grandi fuochi Si scaldano i crogiuoli Si batte il vil metallo per forgiar maestose armi Nell’acqua si ritempra per donar solidità Asce scudi elmi e corazze in quantità Lame affilate per trovar la libertà Con l’armi lucenti partiamo per Corbione che possano gli dei esser fausti alla volsca legione Vendicate i torti con il sangue dei romani che contro grande esercito menerete le mani Vi abbiam’ donato il meglio di tutta la nostra arte che possan’ queste spade sconfigger pure Marte!
6.
Marciammo tutta notte con l’armi nel pugno Ciascuno alle spalle del proprio compagno Guardinghi e prudenti come su carboni ardenti Attenti persino al rumore dei venti Il nostro destino legato a quella rocca Che possan gli dei guidar la nostra cricca Unico obiettivo catturar la cittadella E poter agevolmente a Roma muover guerra La città è presa Roma è alla resa La storia ricordi che… CORBIUM CAPTA EST! Eos ci comparve con luce abbacinante E da lontan scorgevam l’Algido monte Corbione al di sotto si ergeva possente La rocca si stagliava verso il sole nascente Ci guardammo a vicenda per darci la forza L’ansia da battaglia i nostri cuor rinforza Del sangue romano i nostri ferri bagneremo E un colpo all’orgoglio di Roma daremo Il nostro baluardo alzandosi a noi Al cielo la spada puntò dicendo La città è presa Roma è alla resa La storia ricordi che… CORBIUM CAPTA EST! Corriamo alle mura senza paura Oh fieri Volsci avrem’ la vittoria Sfondiamo le porte e corriam’ nelle strade Di soldati romani facciam’ grande strage sangue che zampilla e rumor di gladi Polvere e sangue diventan cosa sola Urla di guerra e pianti di donne grida di dolore e romani in fuga All’apparir della sposa di Astrèo il figlio dell’Ade dall’alto della rocca fin sopra ai capelli di sangue coperto voltandosi a noi con occhi di bragia e alzando il ferro in direzion’ del cielo con voce tonante sfidando gli dei : “Marte ti sprono a fermare le mie orde E ricorda bene ai tuoi figli cosa accadde:” La città è presa Roma è alla resa La storia ricordi che… CORBIUM CAPTA EST!
7.
Bacchanalia 05:55
Or è tempo di libare La vittoria festeggiare E dal grosso tino Attingerem fino al mattino Pur se abbiam ostil vicino Festeggiam col caldo vino Il Simposiarca eleggiamo E dopo beviamo Bacco questa notte è con noi Ci guida con la sua euforia Porterà gaudio et allegria Financo Ecate è in cielo Ristorante e caldo è ‘l foco Del plebeo e del ricco amico Ne godon le nostre membra Dopo l’aspra pugna Ora che Corbium è presa Dell’Urbe sognam la resa Apriam a Bacco le porte E via la malasorte Acqua e vino mescolando Un del primo e due dell’altro In onore degli Enotri Svuoteremo gli otri Bacco questa notte è con noi Ci guida con la sua euforia Porterà gaudio et allegria Financo Ecate è in cielo Ristorante e caldo è ‘l foco Del plebeo e del ricco amico Ne godon le nostre membra Dopo l’aspra pugna Bachus lenius leniens curas et dolores confert iocum, gaudia, risus et amores Prepariamo grandi coppe Di Semele il figlio è giunto E di Zefiro la brezza Raffredda la nostra ebbrezza Or giuriamo a questa impresa Possa Roma esser presa Che Romuleo sangue Bagni queste lande! Bacco questa notte è con noi Ci guida con la sua euforia Porterà gaudio et allegria Financo Ecate è in cielo Ristorante e caldo è ‘l foco Del plebeo e del ricco amico Ne godon le nostre membra Dopo l’aspra pugna Bachus venas penetrans calido liquore facit eas igneas Veneris ardore. Da terre lontane è venuto a portare il dono suo Satiri ancelle gran fragore di città in città Per tutti i mari e i porti il dolce vino mescerà! Perdiamoci tutti nell’allegra euforia Che Bacco dio nostro al nostro fianco sempre sia Baccanalia! Al domani or non pensiamo E sol Bacco celebriamo Possa dar a nostre menti Assenza di patimenti Questa verde e grande piana Dell’odor del vino emana Ma quand’Elio sarà in cielo Ad altro rosso anelo Bacco questa notte è con noi Ci guida con la sua euforia Porterà gaudio et allegria Financo Ecate è in cielo Ristorante e caldo è ‘l foco Del plebeo e del ricco amico Ne godon le nostre membra Dopo l’aspra pugna Bachus numen faciens hominem iocundum reddit eum pariter doctum et facundum Perdiamoci tutti nell’allegra euforia Che Bacco dio nostro al nostro fianco sempre sia Baccanalia! Perdiamoci tutti nell’allegra euforia Che Bacco dio nostro al nostro fianco sempre sia Baccanalia! - Dedicata ai sommi poeti Alceo e Archiloco. -
8.
Rebellio 01:50
Magnum robur bellatorum Magni honoris homines Huius regionis filii Defensores memoriae Multum cruorem diffundent Sanguis Romanus erit Multum cruorem diffundent Contra Romanum hostem Magnum robur bellatorum Magni honoris homines Huius regionis filii Defensores memoriae Volsci contra imperium Rebellio contra imperium Volsci contra imperium Rebellio contra imperium Nostram gentem defendimus Cum furore confligimus Nostras mores custodimus Magnos deos invocamus Nostra valida arma acuimus Nostrum fatum superbe accipimus Pro nostris arvis et pro Apennino O Volsci! Rebellionem facimus! Nostra valida arma acuimus Nostrum fatum superbe accipimus Pro nostris arvis et pro Apennino O Volsci! Rebellionem facimus nos!
9.
Alfin il tempo è giunto e che battaglia sia Guerrier da tutto l’Agro son pronti per lottar meglio del Volsco sangue è radunato qui Per ricacciare indietro l’esercito invasor Da sopra l’altopiano Roma torreggiamo E venti di guerra spiran nell’animo La piana di Corbione di sangue si tingerà contro la nostra insurrezion’ legione arriverà Per la nostra terra,prepariam la guerra Volsci in armi, volsci in armi! Insiem combatteremo,uniti fino allo stremo Volsci in armi, volsci in armi! Impugnam le spade,li spedirem nell’Ade Ferocior ad rebellandum! In avanscoperta all’estrema sommità Dall’Algido monte cominciammo a scrutar Se i figli di Marte si vedevano avanzar Ma ciò che vedemmo il sangue fece gelar Ovunque volgevam il guardo Accecati dal bagliore di centinaia di lame… Come se Elio stesso si fosse fatto in mille Già si vedea avanzar la testudo E muti restammo dinanzi a quella vista, consci che l’esito dello scontro Sarebbe stato certo… Fu allor’ che ‘l nostro baluardo si volse a noi: “Fratelli! Vittoria forse non avremo ma col sangue romano questa terra bagneremo possan gli dei incoronarci vincitori oppur ci vedrem in Elisio ricoperti di onori!” senza indugio alcuno tutti corriamo giù avvisiam’ l’altri che il nemico è qua prepariam l’armi e il baluardo seguiam’ pronti alla morte se gli dei vorrann Scendiamo giù dal monte a gran velocità Con le spade sguainate reclamiam la libertà Falciamo arti e teste con fiera crudeltà Al baluardo nostro doniam la fedeltà L’armata dell’Urbe avanza senza pietà Ma forse speranza dal nord arriverà Ecco sopraggiunger le armate degli Equii Che possan i fratelli sconfiggere l’invasor Per la nostra terra,prepariam la guerra Volsci in armi, volsci in armi! Insiem combatteremo,uniti fino allo stremo Volsci in armi, volsci in armi! Impugnam le spade,li spedirem nell’Ade Ferocior ad rebellandum!
10.
Cielo color piombo Dell’armi s’ode il rombo L’aria della piana Del sangue l’odor emana Le armate si fronteggian’ Le file che si addensan’ All’una la gloria all’altra sol la storia! Sotto questo crinale la battaglia finale L’armate romane avanzan incalzando Il nostro baluardo noialtri guardando Vuol da tutti noi L’animo degli eroi! il tempo è giunto ormai la vendetta venga a noi I due schieramenti Al sole iridescenti I figli della lupa E la saturnia stirpe Si scrutan da lontano Attendon nuovo scontro L’un di fronte all’altro l’alfiere dei Volsci di Marte il campione "Figlio di Ade la tua ora è giunta di le tue preghiere parati alla morte" "Stirpe della Lupa, di certo non ti temo alfin della giornata un di noi nell’Elisio sarà!" Vermiglio fango fragor d’acciaio Corpi che cozzan vite fuggon via Mamerte impera niun gli sfuggirà In questo giorno Ade si riempirà! Dura ed aspra battaglia i due campioni ingaggian ciascuna delle schiere combatte con valore Il nostro Baluardo si batte con furore ma destino beffardo ghermisce con fragore Sotto questo crinale la battaglia finale L’armate romane avanzan incalzando Il nostro baluardo noialtri guardando Vuol da tutti noi L’animo degli eroi! Il colpo fu improvviso A Roma il fato ha arriso Un dardo in ciel saetta Di Marte la vendetta Il Baluardo trafitto L’esercito sconfitto La piana di Corbione Tomba della ribellione La battaglia di Corbione segnò la fine Della dominazione volsca sul Latium Roma continuò a stringere il suo giogo sul mondo Corruppe in seguito il suo originario spirto pagano Cedendo via via potere ad una potenza ben più pericolosa Figlia di un falso culto nato lontano dall’italico suolo… Ma questo è un altro racconto Noi ricorderemo sempre la loro ferocia,il loro furore E l’animo degli eroi!

about

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Full Length, Nemeton Records, 2014

credits

released October 6, 2014

Full Length, Nemeton Records, 2014

SOLSTAFIR - drums
TORC - guitars, acoustic guitars, bouzouki, whistles, vocals on "Rebellio"
SPIORAD - accordion, keyboards, vocals on "Rebellio"
THANATOS - vocals
DALK - bass
ENSIS (ex member) - guitars

license

all rights reserved

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about

Korrigans Latina, Italy

Extreme Folk Metal from Pontine Marshes.
ATLAS: drums.
SPIORAD - accordion, keyboards.
THANATOS - vocals.
DALK - bass.
DUBNÒS - guitars/backing vocals.
CARRICK - guitars.

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